La “sindrome del burnout” è una tipologia specifica di disagio psicofisico connesso al lavoro, che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano le relazioni interpersonali.
Come rilevano i risultati di alcune osservazioni sull’incidenza del fenomeno sulle differenti attività professionali, il “burnout” colpisce in misura prevalente chi svolge le cosiddette “professioni d’aiuto”, perché vi è un continuo contatto con persone che vivono stati di disagio o sofferenza.
Se la difficoltà vissuta dagli operatori non viene prontamente individuata e trattata, vi è il rischio che si sviluppi un esaurimento emotivo, una depersonalizzazione e uno scarso senso di realizzazione. La pratica dello yoga, associata alla mindfulness (come da protocollo di MBSR), agisce positivamente sulla disreattività del sistema nervoso autonomo, corresponsabile dei disturbi nell’equilibrio psichico, e associata a emozioni “critiche” come l’ansia, l’odio, la rabbia o la paura.
Condizioni di disreattività del SNA possono essere causate da situazioni di difficoltà lavorative e sociali croniche non debitamente confinate, nonché dall’esposizione cronica sociale, psicologica e lavorativa a situazioni difficili (disabilità intellettive/motorie, povertà economica e/o intellettiva, problematiche psicoaffettive croniche, diagnosi e cura di patologie terminali o quod vitam, impotenza sociale, gestione di gruppi sociali a rischio) a cui le suddette categorie lavorative sono tipicamente più esposte.
In quest’ottica promuoviamo progettualità costruite per il bisogno correlato e il rischio specifico ambiente-lavoro-dipendente.